A partire dal 1° gennaio 2024, se un immobile su cui sono stati effettuati interventi di riqualificazione al 110% viene venduto prima di dieci anni dalla conclusione dei lavori, l’eventuale plusvalenza sarà assoggetta ad una tassazione speciale del 26% a carico del proprietario-venditore.
Questo significa che il calcolo della plusvalenza terrà conto del valore aggiunto dovuto agli interventi di ristrutturazione effettuati, determinando una maggiore imposizione fiscale in caso di vendita precoce.
Sono esclusi dall’assoggettamento a plusvalenza gli immobili acquisiti per successione e quelli che sono stati utilizzati come prima casa (o meglio, adibiti ad abitazione principale) per la maggior parte dei dieci anni precedenti alla vendita. Inoltre, i costi relativi ai lavori di ristrutturazione non saranno deducibili dalla plusvalenza, se gli interventi agevolati sono stati completati entro cinque anni dalla data di vendita, mentre sarà possibile dedurre il 50% delle spese relative agli interventi ultimati più di cinque anni prima della cessione.
Queste nuove disposizioni fiscali sono state introdotte con l’obiettivo di evitare speculazioni immobiliari a breve termine. Le eventuali maggiori entrate derivanti da tale misura saranno destinate al “Fondo per la riduzione della pressione fiscale”.